Lean philosophy
Prima di tutto una filosofia
La diffusione nelle imprese occidentali dell'approccio lean e del Sistema Toyota all'organizzazione dei processi produttivi rappresenta forse uno dei fenomeni più significativi e potenzialmente trasformativi della cultura aziendale degli ultimi decenni.
D'altra parte - come più volte ribadito anche dai suoi principali esponenti - tale sistema non deve essere considerato come una semplice metodologia produttiva, fatta di regole e processi, ma una vera e propria filosofia manageriale, all'interno della quale un ruolo centrale e necessario è svolto dalle persone.
Senza un adeguato e forte coinvolgimento delle persone, infatti, non solo le principali strategie produttive del "pensiero snello" non potranno essere applicate in modo efficace, ma anche i risultati eventualmente raggiunti non potranno essere mantenuti nel tempo.
Ma cosa significa davvero, al di là dei luoghi comuni e delle frasi fatte "lavorare sulle persone", "metterle al centro", "formarle", "farle crescere"?
E' sufficiente addestrarle, e cioè spiegare loro cosa dovrebbero fare e come dovrebbero farlo, oppure occorre creare qualcos'altro, una qualità, un atteggiamento, un nuovo modo di concepire il lavoro e l'impegno, diverso da quello al quale ci ha abituati una cultura aziendale ormai obsoleta, figlia della catena di montaggio e della produzione di massa?
E come si crea questa nuova cultura organizzativa, questo nuovo e diverso modo di vedere, di sentire e di pensare?
Quali sono e come si sviluppano le competenze necessarie per consentire e sostenere nel tempo un'efficace applicazione dei principi del "pensiero snello" e di ogni altro sistema produttivo sorretto dalla volontà di valorizzare, proteggere e sviluppare il proprio patrimonio umano?